Abbiamo intervistato Mr. Leopoldo Biasio allenatore del Cittadella Women Under 17.
Leopoldo, come vedi il calcio femminile in Italia? Rispetto a qualche anno fa noti una crescita generale?
Si, il movimento è in costante crescita. Fa piacere vedere l’interesse generale in aumento, soprattutto da parte delle giovani bambine e ragazze. Dati alla mano, negli ultimi 8 anni in Italia il numero di tesserate è raddoppiato, in particolare nei settori giovanili. Il contestuale abbassamento dell’età media del primo contatto col pallone, inoltre, ha permesso una notevole crescita a livello tecnico e tattico delle ragazze. Siamo appena all’inizio, il movimento ha ancora ampissimi margini di crescita.
Cosa ti ha spinto ad allenare nel calcio femminile e come ti stai trovando?
Il primo contatto è stato nel 2016, alla Rappresentativa Regionale Veneta U23 serviva un preparatore atletico ed è stato amore a prima vista. La dedizione al lavoro, la passione e la disponibilità all’apprendimento che ho trovato nel calcio femminile è di gran lunga superiore a quella riscontrabile anche in alcune squadre maschili di alto livello. Dopo quel primo contatto ho continuato come tecnico all’interno del Centro Federale di Istrana (TV), dove ho avuto la fortuna di crescere e formarmi come allenatore e come persona. Nonostante offerte di squadre maschili, sono rimasto nel femminile per il piacere e le sensazioni che mi regala allenare in questo ambiente.
Cosa fa di te un allenatore e comunicatore per queste ragazze? (Qualche tua caratteristica, magari spiegaci anche il tuo gioco e il tuo rapporto con loro!)
Cerchiamo di essere prima di tutto a loro disposizione insieme allo staff. L’obiettivo condiviso con Jasmine Lunardon (preparatrice atletica) e Giacomo Schievano (preparatore dei portieri) è quello di far crescere le ragazze, esaltando le loro qualità e mettendo ciascuna di loro nelle condizioni di poter superare i propri limiti, partendo dal presupposto che ognuna di loro tra 4-5 anni potrebbe essere una giocatrice della nostra prima squadra. Oltre agli aspetti tecnico-tattici e prestativi, stiamo lavorando molto a livello mentale. Ascoltiamo i loro bisogni e sensazioni, cerchiamo di essere empatici e di dare loro sicurezze, il resto viene da sé. Il nostro orgoglio è vedere ragazze come Martina Pizzolato o Sofia Zannini che nel giro di pochi anni sono passate dall’essere con noi in U17 a fare parte della rosa della prima squadra e delle nazionali giovanili, mettendo in difficoltà mister Colantuono e gli staff federali. Vuol dire che il lavoro fatto a monte è quello giusto.
Cittadella Women, alleni l’Under 17, cosa ne pensi di questo gruppo e che obiettivi ti dai per questa stagione e per il tuo futuro in questa società.
Come ogni anno il nostro è un gruppo giovane, ma fin dal primo giorno si è dimostrato coeso e affiatato. Sia in allenamento che in gara vediamo grande impegno e determinazione da parte di tutte le ragazze. Cerchiamo costantemente di creare un ambiente idoneo alla crescita ed all’apprendimento, in maniera che le ragazze possano sentirsi libere di sperimentare e crescere sbagliando. L’obiettivo è sicuramente il miglioramento delle singole ragazze al fine di implementare la prestazione collettiva, alle ragazze dico sempre che il risultato di ogni gara è una semplice conseguenza della prestazione che viene fatta in settimana e nel weekend. Per quanto riguarda il futuro, il sogno di chi opera nel settore giovanile è di vedere un giorno tutte le undici titolari della nostra prima squadra “Made in Cittadella Women”. Continueremo a dare il massimo per permettere che questo possa avverarsi.

